Il tribunale di Türkmenabat, il 16 settembre, ha condannato l’attivista civico Murat Dushemov a otto anni di reclusione in un caso di pestaggio di un detenuto nella colonia LB-E/12 della città di Seydi, provincia di Lebap, dove stava scontando una precedente condanna. Lo riferisce turkmen.news.
Secondo la testata, una denuncia contro l’attivista sarebbe stata presentata da un detenuto appartenente al gruppo dei cosiddetti “offesi” e collaboratore dell’amministrazione della struttura. Dalle indagini risulta che Dushemov avrebbe picchiato questa persona pochi giorni prima della fine della sua pena principale. Lo stesso attivista, durante il procedimento, ha parlato di calunnia e tramite l’avvocato nominato dallo Stato ha affermato che il detenuto, in sua presenza, si sarebbe colpito da solo la testa contro il muro.
L’udienza si è svolta a porte chiuse. La madre del detenuto ha ottenuto informazioni sul procedimento solo il giorno prima dell’udienza e ha tentato di partecipare, ma il giudice non le ha permesso di entrare in aula.
ℹ️ Prima della detenzione, Murat Dushemov gestiva un videoblog in cui affrontava temi sociali. Fu arrestato per la prima volta subito dopo la pubblicazione di un video sulla vaccinazione obbligatoria in Turkmenistan, e successivamente condannato a 15 giorni di arresto per essersi rifiutato di mostrare un certificato di negatività al coronavirus a un posto di blocco della polizia. In seguito, all’attivista fu contestata la richiesta di una tangente al primario di una clinica in cambio della mancata pubblicazione di un video sulla vaccinazione. Nell’agosto 2021, Dushemov fu condannato a quattro anni di reclusione con l’accusa di estorsione e lesioni personali di media entità. Le accuse si basavano su una rissa avvenuta in cella, dove si trovava l’attivista: secondo l’accusa, avrebbe picchiato altri detenuti, mentre secondo i difensori dei diritti umani il conflitto era stato organizzato per esercitare pressioni su Dushemov.
Nel 2023 Dushemov, insieme ad altri tre prigionieri politici, ha scritto una lettera alla rappresentanza ONU in Turkmenistan chiedendo protezione dall’arbitrio legale. Human Rights Watch ha esortato le autorità turkmene a liberare immediatamente Murat Dushemov, sottolineando che la sua condanna era frutto di un errore giudiziario dovuto alla sua attività pacifica e nella difesa dei diritti umani.
Dushemov sarebbe dovuto uscire di prigione il 14 giugno 2025. Tuttavia, ciò non è avvenuto perché il compagno di cella ha sporto denuncia accusandolo di avergli fratturato il braccio. È stato quindi avviato un nuovo procedimento penale e l’attivista è stato trasferito nel carcere preventivo di Türkmenabat. I familiari non sono stati informati del suo luogo di detenzione, la madre non è riuscita a vederlo nemmeno una volta. Secondo i difensori dei diritti umani, la famiglia dell’attivista era sotto sorveglianza: i loro telefoni erano intercettati e i parenti convocati ripetutamente in polizia. La sorella e il fratello di Dushemov sono stati inseriti nella lista delle persone a cui è vietato lasciare il paese.