La compagnia tagika «Somon Air» ha annunciato la decisione di acquisire 14 aeromobili economici 787 Dreamliner e 737 MAX prodotti dalla corporation americana Boeing. Questo ordine diventerà il più grande nella storia del vettore aereo nazionale della repubblica, come riporta il suo servizio stampa
Secondo il direttore generale di «Somon Air» Abdulkosim Valiev, questi significativi investimenti non solo segnano il primo ordine del vettore per aeromobili a fusoliera larga, ma confermano anche l'impegno della compagnia tagika nel garantire un servizio eccezionale e comfort per i passeggeri.
«Grazie alla flessibilità delle condizioni incorporate in questo impegno, 'Somon Air' può continuare a regolare la propria flotta in base alla domanda del mercato», ha aggiunto Valiev.
Il vettore aereo nazionale del Tagikistan attualmente opera con sei aeromobili Boeing — 737 Next Generation, che effettuano voli su 25 rotte in Europa, Asia e Medio Oriente.
Grazie al nuovo ordine, la compagnia potrà aumentare il numero di voli internazionali dall'aeroporto di Dushanbe. In particolare, è prevista l'espansione della rete di rotte intercontinentali, nonché l'incremento del numero di voli a corto e medio raggio.
Inoltre, l'utilizzo di aeromobili moderni consentirà di risparmiare dal 20 al 25% di carburante rispetto ad altri aerei, il che a sua volta porterà a una riduzione dei costi per posto passeggero e della manutenzione.
Commentando l'accordo, il vicepresidente di Boeing per le vendite e il marketing in Eurasia e India Paul Righi ha sottolineato che la versatilità degli aeromobili della sua azienda, con le loro prestazioni di volo, autonomia ed efficienza operativa, fornisce a «Somon Air» gli strumenti necessari per scalare efficacemente le proprie operazioni.
Grazie all'ordine del vettore aereo tagiko, verranno creati oltre 11.000 posti di lavoro in tutto il territorio degli Stati Uniti, hanno aggiunto dalla corporation.
Viene precisato che il contratto per l'acquisto degli aeromobili Boeing da parte di «Somon Air» è stato firmato nell'ambito del vertice «Asia Centrale — USA» («C5+1»), tenutosi il 6 novembre a Washington.



